La Luna: l'unico satellite naturale del pianeta Terra.
Sembrerà strano, ma la storia di questo corpo celeste è praticamente coeva a quella del nostro pianeta.
Non conoscerla è impossibile: oltre ad essere stata uno dei tanti elementi fondamentali alla base della nascita stessa della vita sul nostro pianeta, e a essere il principale corpo celeste ad influenzare le maree, è stata anche, da millenni a questa parte, fonte di grande ispirazione per scienziati, poeti e scrittori di qualsivoglia nazionalità.
Insieme alla Terra, anche per la Luna sono sorte, nel corso della storia, diverse teorie che tentavano di spiegare l'origine di tale corpo celeste a noi così caro.
Le ipotesi precedenti
Prima della formulazione della teoria oggigiorno più accreditata, ne venne messa a punto un'altra nel 1879 da parte di George Darwin, figlio di Charles Darwin.
Tale teoria prevedeva che, nelle fasi iniziali della storia della Terra, a causa dell'eccessiva velocità di rotazione del nostro pianeta, una parte della massa che lo costituiva si sarebbe distaccata, andando a formare in questo modo il nostro satellite naturale: la Luna
Un'altra teoria alternativa è quella secondo la quale, in periodi prossimi alla nascita della Terra, il nostro pianeta sarebbe stato in grado di "catturare" un altro corpo celeste mediante la sua forza di attrazione gravitazionale, generatosi altrove nel Sistema Solare.
Fig. 1.1: George Darwin, figlio di Charles Robert Darwin - Crediti: J. Russell & Sons (wikipedia)
La teoria più accreditata
Grazie allo studio e all'approfondimento, gli scienziati hanno messo a punto una nuova teoria, che risulta essere ad oggi quella che spiega in maniera più completa e organica l'origine del nostro satellite naturale con quelle che sono le conoscenze attuali.
Tale teoria, che prende il nome di "Teoria dell'impatto gigante", anche nota in inglese come "Big Splash", prevede che, in tempi prossimi all'origine della Terra (ci troviamo ancora nel primo eone della storia del nostro pianeta: l'Adeano, periodo compreso fra i 4600 e i 4000 milioni di anni, ovvero 4,6 e 4 miliardi di anni), si sarebbe verificato un enorme impatto fra il nostro pianeta ed un corpo celeste delle dimensioni di Marte, chiamato Theia.
Fig. 1.2: Rappresentazione schematica e semplificata della teoria del grande impatto, che avrebbe interessato sia la Terra che un planetoide chiamato Theia - Crediti: Citronade (CC BY-SA 4.0) Wikipedia
Il grande impatto
Questo enorme impatto, che avrebbe avuto una inclinazione di circa 45°, avrebbe permesso l'espulsione dalla neonata Terra di una quantità considerevole di rocce e materiali che sarebbero stati proiettati verso il Sistema Solare.
Una volta avvenuto tale impatto, i detriti scagliati si sarebbero in seguito condensati fra loro grazie alla forza di gravità, riuscendo a formare in questo modo il satellite naturale che tutti noi conosciamo.
Fig. 1.3: Rappresentazione artistica del grande impatto avvenuto fra la Terra e Theia - Crediti: NASA/JPL-Caltech
Le prove a sostegno
Alcune delle prove più importanti sono. l'analisi delle rocce lunari riportate a casa dagli astronauti delle missioni Apollo, le quali presentano una pressoché identica quantità di isotopi rispetto a quelle terrestri; la scarsa presenza di elementi volatili nelle rocce lunari, i quali sarebbero evaporati in seguito a tale collisione; la rotazione della Terra e della Luna più elevata rispetto ad altri pianeti del Sistema Solare; differenza delle dimensioni del nucleo metallico interno (ciò scarterebbe l'ipotesi della origine comune); aumento della densità terrestre, spiegabile mediante l'unione fra l'antico nucleo terrestre e quello di Theia.
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