In giro per il mondo è pieno di siti paleontologici degni di nota: dai Fossil-Lagerstätten della Groenlandia (nello specifico Sirius Passet), dove si rinvengono le più strane creature mai scoperte dagli studiosi, fino ad arrivare alle foreste fossili, come quella presente nel centro Italia, più precisamente in Umbria, a Dunarobba: è proprio di quest’ultima categoria di siti paleontologici di cui volevo parlarvi oggigiorno; tuttavia, questa volta dovremmo cambiare stato e recarci nel Regno Unito, nello specifico in Scozia, in un modesto appezzamento di terreno (ma estremamente ricco di storia) nel Victoria Park di Glasgow…
Stiamo parlando del Fossil Grove, il boschetto fossile...
Un po' di storia
La scoperta di questo sito paleontologico risale ancora alla fine del 1800, più nello specifico nel 1885, momento in cui i commissari del Burgh of Partick affittarono una porzione di terreno della tenuta di Scotstoun grande 46 acri (ovvero circa 18,6 ettari) per potervi realizzare un parco.
Durante la fase di taglio di un sentiero in una cava ormai in disuso, i lavoratori rinvennero, sul finire del 1887, il primo ceppo di albero fossilizzato: era stato scoperto il Fossil Grove.
Da allora vennero rinvenuti diversi altri ceppi fossilizzati, fino ad arrivare a contarne ben 11; la scoperta ebbe una certa risonanza mediatica al tempo, attirando inevitabilmente la curiosità degli scienziati, in particolar modo quelli della Geological Society of Glasgow, i quali, analizzando e datando i resti rinvenuti, riuscirono a comprendere che si trattavano di tronchi di Lepidodendron veltheimianum, le cui radici prendono invece il nome di Stigmaria ficoides (un particolare tipo di radici tipiche di questo genere di alberi) vissuti ancora nel lontano Carbonifero (359,2 - 299,0 milioni di anni fa circa).
Dopo aver compreso l'importanza di questo sito paleontologico, vennero messe in atto tutta una serie di misure per cercare di preservarne al meglio la sua integrità: fu così che nel 1889 venne costruito un edificio in mattoni che potesse contenere al suo interno i resti fossilizzati.
Negli anni successivi, nello specifico nel 1920, vennero effettuate alcune migliorie alla struttura, tuttavia poco tempo dopo, durante la seconda guerra mondiale, la struttura venne danneggiata a causa dell'esplosione di una bomba, comportando diversi danni al tetto, in seguito riparati.
L’area in questione è considerata talmente importante da rientrare nell’elenco dei Siti di Speciale Interesse Scientifico (SSSI).
Fig. 1.1: Fotografia storica del Fossil Grove da poco scoperto, quando ancora non era ancora stato costruito l'edificio (1887) - Crediti: fossilgroveglasgow.org (sito ufficiale, sezione History of the fossil grove).
Fig. 1.2: Fotografia storica degli interni dell'edificio che contiene il Fossil Grove prima che venisse rimossa la passerella - Crediti: fossilgroveglasgow.org (sito ufficiale, sezione Old Postcard Gallery - Interior).
La casa nel bosco, il bosco nella casa
Come detto poc’anzi, i tronchi fossili sono stati preservati direttamente in situ mediante la costruzione di una struttura in mattoni attorno al sito stesso, la quale, nel corso del tempo, ha subito diverse modifiche e migliorie: in origine era stata realizzata una sorta di passerella che percorreva per lungo l’intero edificio, tale da poter consentire una vista più ravvicinata dei reperti fossili, tuttavia, in seguito, quest’ultima venne rimossa lasciando al suo posto due balconcini interni che si affacciano direttamente sull’area inglobata.
Fig. 1.3: Vista esterna dell'edificio che contiene oggigiorno il Fossil Grove - Crediti: fossilgroveglasgow.org (sito ufficiale).
Il paleoambiente
I resti fossili rinvenuti in questa area sono stati datati al lontano Carbonifero, più precisamente circa 325 milioni di anni fa, periodo geologico in cui l’area che oggigiorno corrisponde alle isole britanniche era in prossimità dell’equatore, pertanto molto distante dal luogo odierno, e con climi e ambienti altrettanto differenti.
L’ambiente che si poteva osservare in quel periodo era una palude umida ma allo stesso tempo calda, a causa della sua vicinanza all’equatore terrestre, caratterizzata da laghi poco profondi e spesso stagnanti.
A prosperare in queste aree paludose ci furono, insieme ad altre specie, i Lepidodendron, (noti in inglese come “scale tree”: “alberi a scaglie”), ovvero un genere ormai estinto di piante vascolari ampiamente diffuse proprio nel Carbonifero, che poteva raggiungere oltre 30 metri di altezza.
Fig. 1.4: Localizzazione paleogeografica delle isole britanniche durante il periodo Carbonifero, evidenziate dal rettangolo nero - Crediti: fossilgroveglasgow.org (sito ufficiale, sezione Carboniferous geography), Background removed.
Il processo di conservazione
Il processo di fossilizzazione dei tronchi presenti nel Fossil Grove è tanto lungo quanto complesso, una vera e propria rarità nel mondo naturale: Il primo step affinché gli alberi del Fossil Grove potessero conservarsi è inevitabilmente la morte, avvenuta durante l'allagamento dell'area ove questi ultimi prosperavano. Tale allagamento fu di fondamentale importanza, dal momento che consentì il continuo depositarsi di detriti attorno ai tronchi degli alberi, assicurando una sorta di "scudo protettivo" contro il naturale degrado.
Nel momento in cui avveniva questo processo, il resto del tronco, nonché la cima stessa, venivano progressivamente deteriorati e distrutti, lasciando soltanto il ceppo e le radici.
I ceppi e le radici rimaste non furono esenti da ulteriori trasformazioni, anzi: il contenuto originario di questi ultimi venne deteriorato, permettendo l'ingresso di ulteriori sedimenti, quando, lo strato esterno, ovvero la corteccia, continuava a resistere.
Una volta seppelliti, il contenuto presente all'interno dei ceppi e delle radici divenne roccia, nel mentre che la corteccia divenne un sottile strato di carbone.
Una volta scoperti, il sottile strato di carbone che ricopriva i ceppi venne meno, lasciando soltanto visibile il contenuto interno, costituendo in estrema sintesi, una sorta di calco pietrificato di ciò che era l'albero originale.
Durante il processo di conservazione, inoltre, a causa dello scorrere delle acque, alcuni dei ceppi ora presenti nel Fossil Grove presentano una forma particolarmente ovale, e non circolare come ci si potrebbe aspettare, come nel caso del ceppo numero 7.
Fig. 1.5: Fotografia degli interni odierni della casa che contiene il Fossil Grove - Crediti: fossilgroveglasgow.org (sito ufficiale).
Fig. 1.6: Mappa schematica della localizzazione e distribuzione dei ceppi fossilizzati all'interno dell'edificio che contiene il Fossil Grove - Crediti: fossilgroveglasgow.org (sito ufficiale).
Non solo paleontologia
Se vi ricordate la rivoluzione industriale, allora molto probabilmente saprete che uno dei paesi che ha cavalcato maggiormente questo periodo è senza dubbio alcuno il Regno Unito, il quale, mediante l’estrazione in primis e l’utilizzo in secundis di massicce quantità di carbone, è riuscito a divenire presto uno dei più importanti epicentri di sviluppo e innovazione industriali al mondo.
Se questo paese è riuscito a divenire nei secoli scorsi una grande potenza industriale, lo deve proprio alla presenza in passato di questi ambienti, i quali hanno generato, nel corso del tempo, enormi quantità di carbone nel sottosuolo.
Fig. 1.7: Fotografia storica dell'edificio che contiene il Fossil Grove - Crediti: fossilgroveglasgow.org (sito ufficiale, sezione Old Postcard Gallery - Exterior).
La piccola-grande statua
A pochi passi dalla casa che custodisce e protegge i tronchi fossilizzati è possibile osservare una scultura che rappresenta un antico licopode, dotato persino di un Arthropleura che vi cammina sopra (l’Arthropleura è un genere ormai estinto di millepiedi, diffusi proprio nel Carbonifero, particolarmente degno di nota a causa delle sue dimensioni, capace infatti di raggiungere oltre i 2 metri di lunghezza); tale statua è stata realizzata per celebrare il 20° anniversario dei Giochi del Commonwealth, nel 2014.
Fig. 1.8: Fotografia della statua presente a pochi passi dal Fossil Grove - Crediti: fossilgroveglasgow.org
Da appassionato di paleontologia, quale sono, mi auguro che questo luogo tanto peculiare, quanto sconosciuto al grande pubblico, possa preservarsi ancora a lungo, portando con sé la memoria di un lontano passato radioso.
Fonti:
fossilgroveglasgow (Sito ufficiale)
Comments